Dignità, onore, umiltà, altruismo, amore, coraggio, resilienza…
Sono questi i valori che identificano Carlo Calcagni, Colonnello del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano, campione paralimpico, militare encomiato per aver dato lustro all’Esercito Italiano e all’Italia intera, in un contesto internazionale, durante la missione nei Balcani del 1996.
Per i suoi ineccepibili valori il Presidente di ASI Nazionale, Senatore della Repubblica, Claudio Barbaro, lo ha nominato Presidente della Commissione Rapporti Istituzioni Sportive Militari.
Il suo è un vissuto intenso che ha segnato l’uomo è portato onore alla divisa.
Nel 1996, dopo una missione di peacekeeping nei Balcani, dove ha svolto anche servizio MEDEVAC (evacuazioni medico-sanitarie), Carlo si ammala a causa di una “massiccia” contaminazione da metalli pesanti.
Al suo rientro scopre di essere affetto da gravissime patologie multiorgano, che hanno devastato tutte le parti vitali del suo corpo “apparentemente” integro.
Tra le più gravi si annoverano: cardiopatia, fibrosi polmonare con insufficienza respiratoria , necessità di ossigeno-terapia per quasi 24h al giorno, insufficienza ipofisaria, linfo-mielodisplasia con necessità di trapianto allogenico, polineuropatia cronica, degenerativa e irreversibile, fino a sviluppare la “terribile” Sensibilità Chimica Multipla (MSC).
Vedi : Vivere con la Sensibilità Chimica Multipla (MSC).
Da qui la sua vita si trasforma in un calvario che sembra oscurarsi sempre più.
Il corpo resiste ma la malattia avanza e per Carlo arriva anche il terribile verdetto della sopraggiunta forma di sclerosi multipla con Parkinson.
È un guerriero Calcagni, ma anche un padre formidabile di due meravigliosi figli che sono per lui la più importante “ragione di vita“.
La sua è un’esistenza che affronta a muso duro, con caparbietà e con un sorriso contagioso carico di fiducia e speranza nonostante il dolore, le terapie giornaliere a base di centinaia di pillole, dialisi, flebo, frequenti ricoveri e interventi, quasi sempre d’urgenza, in Italia o all’estero.
Le cure lo aiutano a sopravvivere, ma la sua carica energetica, la grinta fisica e mentale per sfidare la morte, l’ha cercata e trovata nella sua passione di sempre “Lo Sport”.
“La bicicletta mi sta salvando la vita”, dice Carlo ogni volta che gli viene chiesto da dove recuperi tante energie.
La sua è una storia di coraggio, di lacrime, di attimi carichi di gioia, di tristezza, di immotivate ingiustizie e di lotta per combatterla.
Il Regista Michelangelo Gratton l’ha narrata nei punti più salienti realizzando il Docu-Film “Io Sono Il Colonnello” (vedi), pellicola premiata al Festival internazionale del Cinema “Migrarti Film Fest”, tenutosi a Caltabellotta dal 08 al 11 luglio 2018, dove ha vinto il primo premio e nuovamente premiato a Roma, in Piazza del Popolo, dal 20 al 23 settembre, durante il primo “Vertical Movie Festival” dove nella sezione Sport si è confermato “vincitore”.
Carlo Calcagni non desiste, percorre centinaia e migliaia di chilometri, con la morte sempre dietro al collo, proprio a un passo da lui.
I suoi traguardi, fatti di amore per chi soffre, li raggiunge ogni giorno divulgando il suo obiettivo di vivere la vita nonostante le avversità aspettando che ci sorprenda con ciò che ha in serbo per noi. Per questo sino al 15 novembre sarà nuovamente impegnato nel proseguimento del tour per la vita, con il suo motto “Mai Arrendersi”, presso le scuole di Napoli e comuni della Provincia per divulgare tra i giovani un messaggio ricco di valori che questo grande Uomo, Militare Encomiato, Campione Paralimpico, ma soprattutto “Campione di VITA”, impersona con un coraggio davvero unico!
Vedi : Uranio Impoverito – Intervista al colonnello Calcagni
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