
Al debutto iridato ha conquistato la medaglia di bronzo nel getto del peso nei mondiali paralimpici di atletica, ed è detentore del record italiano, è un atleta portatore di valori antichi. È un uomo forte, che esprime la forza con il sorriso e quella irresistibile voglia di fare, andare, lottare. Lo pseudonimo che si è scelto è Joe Black perché come nell’omonimo film ha guardato in faccia il dolore e la sofferenza e ne ha fatto il suo ‘bagaglio di viaggio’ per andare avanti guardando sempre in faccia il destino.
La storia di Campoccio è una storia di rinascite, di terribili rovesci di fortuna che hanno scalfito il suo fisico ma non il suo coraggio. Come un gladiatore è tornato sempre nell’agone sportivo con rinnovata dignità e, ad ogni difficoltà, ha reagito con il talento e la tenacia. Sostenuto da Cristiana, sua compagna nella vita, e da una serie di incontri fortunati, il Tenente Colonnello, Ruolo d’Onore genio guastatore alpino, è ancora in pista, più forte che mai. Cassino è la sua città di adozione e un po’ come l’abbazia di Montecassino ha saputo rinascere ogni volta superando tante prove difficili.